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TRIVELLE IN AZIONE PER SCAVARE IL TERZO POZZO MUSA

25 Marzo 2024 Senza categoria


BRONTE – (25 marzo 2023) – Questo momento sicuramente passerà alla storia.

Ieri mattina una grossa trivella ha iniziato lo scavo del pozzo Musa.

Un momento atteso da anni, da quando, cioè, i tecnici hanno stabilito che a qualche centinaio di metri dagli altri 2 pozzi, sempre in contrada Musa sull’Etna, scavando si sarebbe trovata buonissima acqua potabile ed in quantità tale da soddisfare le esigenze idriche di tutta la comunità.

Per questo ieri il momento è stato celebrato nel migliore dei modi.

Sul posto a vedere in azione la grossa trivella si è recato il sindaco Pino Firrarello. Con lui il progettista e direttore dei lavori, il geometra Nino Saitta, responsabile del settore Urbanistica del Comune: “Il pozzo – ci spiega Saitta – sarà profondo circa 250 metri e largo 45 centimetri, ma troveremo la falda d’acqua già a 120 metri. Da questo pozzo pensiamo di prelevare almeno 30 litri di acqua al secondo”.

Poi dopo i primi risultati della giornata aggiunge: “La trivella ha trovato roccia particolarmente resistente, ma questo non è un problema anzi. Se da una parte la trivella è costretta a scavare meno velocemente, dall’altra i tecnici non dovranno mettere lo scavo in sicurezza per evitare che frani. Di conseguenza non escludo che fra qualche mese potremmo già raggiungere la falda acquifera. Per riuscire a farla arrivare nei rubinetti di tutti i brontesi però – conclude – bisognerà che si effettuino tutti i lavori dell’intero progetto di oltre 5 milioni di euro che credo verranno completati a settembre”.

“L’acqua a Bronte non può mai mancare. – afferma Firrarello – I brontesi lo dicono sempre. Non può mancare perché viviamo su un sottosuolo zeppo d’acqua. Eppure, viviamo il disagio della carenza idrica ed i brontesi sono stati costretti anni fa a porre sui tetti tanti serbatoi, perché l’Acoset ci porta via qualcosa come 800 litri di acqua al secondo.

Adesso con il terzo pozzo Musa risolveremo il problema e fra qualche mese daremo ai cittadini la giusta risposta. Ringrazio – conclude – Gino Fallico ed alla sua famiglia per averci permesso di effettuare gli studi prima ed adesso lo scavo in un terreno che è suo”.


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