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GDF MESSINA: TRUFFA BONUS EDILIZI – ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE NEICONFRONTI DI 6 SOGGETTI E SEQUESTRO PREVENTIVO DI OLTRE 37 MILIONI DIEURO

26 Marzo 2024 Cronaca



In data odierna, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina ha dato esecuzione ad un’ordinanza
cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale peloritano, con cui è stato disposto
un provvedimento custodiale in carcere e cinque misure degli arresti domiciliari, nei confronti di sei soggetti,
facenti parte, a vario titolo, secondo l’ipotesi d’accusa, di una associazione per delinquere finalizzata alla
commissione di truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche, di accessi abusivi al sistema informatico, di
indebite compensazioni di debiti fiscali e di auto-riciclaggio.
Le investigazioni, concernenti un complesso sistema fraudolento ideato per lucrare sui benefici fiscali introdotti
dal decreto Legge 34 del 2020 – cosiddetto decreto “Rilancio” e dalle successive integrazioni, hanno avuto
origine da una denuncia presentata alle Fiamme Gialle da un privato cittadino, che veniva informato da un
funzionario dell’Agenzia delle Entrate dell’inserimento, nel proprio cassetto fiscale, di crediti d’imposta per un
controvalore di ben 1,3 milioni di euro, riconducibili a lavori di ristrutturazione edilizia, in realtà mai eseguiti.
Sulla base dei primi accertamenti, quindi, i Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Messina hanno
accertato che le agevolazioni fiscali segnalate, riconducibili al “cd. SUPERBONUS 110%”, risultavano cedute,
tramite la piattaforma denominata “cessione crediti” dell’Agenzia delle Entrate, ad una società, avente ad oggetto
la locazione di beni immobili, poi risultata priva di personale e strutture idonee all’esercizio dell’attività.
Più approfondite investigazioni, consistite nello svolgimento di attività tecnica, accertamenti bancari e
perquisizioni locali, hanno consentito di ricostruire ulteriori ingenti crediti, inseriti nei sistemi informatici da un
unico soggetto e ceduti da soggetti privati, sempre alle medesime società messinesi riconducibili a persone
facenti parte di un solo nucleo familiare.
L’attività criminale ruotava intorno ad un medico di medicina generale di Messina che, sfruttando il rapporto di
fiducia che intercorreva con i suoi pazienti, prospettava loro la possibilità di ottenere i contributi statali
“Ecobonus” e “Superbonus”, per ristrutturare immobili di loro proprietà.
A tal fine invitava i pazienti a rilasciargli le c.d. credenziali “SPID” – il Sistema Pubblico di Identità Digitale con
cui usufruire dei servizi online della Pubblica Amministrazione – così da potere accedere, da remoto, al loro
cassetto fiscale, a consegnargli i documenti d’identità, a consentirgli la facoltà di accesso alle caselle di posta
elettronica, a conferirgli mandato per la gestione dello smobilizzo dei crediti di imposta conto terzi.

In altri termini, a fronte di lavori mai avviati, il medico, grazie al fondamentale apporto tecnico di un
commercialista, operando da remoto nei cassetti fiscali degli ignari pazienti cedenti, riusciva a svolgere la
procedura istruttoria dell’Agenzia delle Entrate, mediante l’apposizione dell’obbligatorio “visto di conformità”
per far confluire la cessione del credito d’imposta nella piattaforma web “cessione crediti”.
I fittizi crediti così creati venivano poi ceduti ad altri soggetti, tra cui n. quattro società riferibili al medico ed a
suoi parenti, al fine di consentirne la monetizzazione, ovvero la compensazione fiscale con debiti reali.
Il giudice della cautela ha anche disposto la misura cautelare del sequestro preventivo di oltre 37 milioni di Euro,
in parte ancora giacenti, sotto forma di crediti, sulla relativa piattaforma telematica, pari ai profitti generati
attraverso l’attività criminosa oggetto d’indagine.
Il provvedimento cautelare è stato adottato nella fase delle indagini preliminari e che, dunque, gli indagati sono
da presumersi innocenti sino alla sentenza di condanna definitiva che ne accerti la responsabilità all’esito del
giudizio che si svolgerà nel contraddittorio con la difesa davanti al giudice terzo ed imparziale, giudizio che si
potrà concludere anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità.


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