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Arriva in scena il “Giuocatore” di Roberto Valerio

4 Aprile 2024 Attualità Senza categoria


Si svolgerà questa sera, presso la sala “Umberto” della città di Roma e si riproporrà anche il 14 di questo mese (sempre nella medesima sala), lo spettacolo di Roberto Valerio (regista), che dopo L’Impresario delle Smirne di Carlo Goldoni del 2013, torna all’autore veneziano, tra i padri della commedia moderna per rivisitare e mettere in scena un testo che colpisce per la sua contemporaneità: Il Giuocatore. È una delle “sedici commedie nuove” che Goldoni si impegna a scrivere, sul finire del carnevale del 1750, per sfida con il pubblico veneziano, in un solo anno (dando vita ad alcuni capolavori come La bottega del caffè e Il bugiardo). È un vivido studio di caratteri, tratteggiati con brio e precisione, che compongono il ritratto di un’intera società, con le sue virtù e, soprattutto, i suoi vizi. Goldoni si era proposto infatti il compito di rappresentare un “teatro esemplare” che “svegliasse” dalla fascinazione del gioco. E parlava, come sempre per il più umanista dei drammaturghi, per esperienza personale: egli stesso, confessa nella prefazione dell’edizione a stampa, aveva sperimentato sulla propria pelle “le pessime conseguenze di questo affannoso piacere”, frequentatore assiduo dei Ridotti, locali annessi ai teatri specifici per i vari tipi di gioco, diffusissimi nella Venezia del Settecento. Al centro della commedia c’è Florindo, che divorato dalla passione per il gioco perde tutto: i soldi, le amicizie, l’amore della promessa sposa Rosaura, che pure ama sinceramente, e non esita a promettere di sposare la vecchia e ricca Gandolfa pur di ottenere i soldi per giocare ancora e continuare a sognare, come tutti i giocatori di ieri e di oggi, la “vincita favolosa” che gli permetterà di abbandonare il tavolo verde. Tematica di forte attualità che Roberto Valerio ha voluto rappresentare su una scena, ideata da Guido Fiorato, occupata da una grande barca, che traghetta i protagonisti verso avventure e disgrazie, vizi e tentativi di emancipazione, dramma e commedia, spinta da quel dolce e velenoso vento che è l’illusione, di cui sono vittime tutti i personaggi. Tutti vivono la fantasia di cambiare vita, di vincere, di diventare famosi, di vedere realizzati tutti i loro desideri, sono accomunati da una radicata incapacità di fare i conti con la realtà. È quindi un mare solo apparentemente calmo quello che attraversa chi è preda di dipendenze, che siano affettive, da gioco d’azzardo, droghe, alcol, sesso o, stando alla contemporaneità, da gaming, smartphone, internet o social network, farmaci: finché è possibile rispondere alla richiesta c’è un apparente equilibrio, non appena scatta l’astinenza si scatena la radice profonda del disagio. L’idea della barca è anche omaggio ad un teatro inteso come viaggio e a Giorgio Strehler, che così lo raffigura parlando del commediografo settecentesco, nelle sue Memorie goldoniane riscritte fra la primavera del 1993 e il Natale del 1997 e mai andate in scena, un atto d’amore verso la teatralità. Nel copione, basato sull’autobiografia, si vede un giovanissimo Goldoni che decide di imbarcarsi da Rimini verso Venezia assieme ad una compagnia di comici, viaggio breve ma che simbolicamente, è l’inizio di un percorso che l’autore porterà avanti per la sua intera esistenza.

Il Giuocatore è un testo magnifico, sempre in bilico tra commedia e dramma, di grande modernità, una commedia nera che racchiude in sé la possibilità di raccontare con leggerezza i vizi e le ipocrisie dell’uomo. La musica dal vivo, il ballo e le canzoni originali interpretate dai personaggi contribuiscono a comporre uno spettacolo complesso, divertente e graffiante, ironico e giocoso, che non tralascia il dramma dei personaggi e punta a riscoprire la vera anima di Goldoni, scrittore capace di scandagliare in profondità l’animo umano col sorriso sulle labbra.

PERSONAGGI E INTERPRETI

Florindo Aretusi, giovane civile, giuocatore

Alessandro Averone

Rosaura, figliuola di Pantalone, promessa sposa a Florindo

Mimosa Campironi

Gandolfa, vecchia sorella di Pantalone

Alvia Reale

Pancrazio, proprietario del casinò e amico della vecchia Gandolfa

Nicola Rignanese

Lelio e Agapito, giuocatori

Massimo Grigò

Pantalone de’ Bisognosi, mercante veneziano

Davide Lorino

Beatrice, amante di Florindo

Roberta Rosignoli

Tiburzio, giuocatore di vantaggio e un servitore

Mario Valiani

Adattamento e regia ROBERTO VALERIO

con Alessandro Averone, Mimosa Campironi, Alvia Reale, Nicola Rignanese, Massimo Grigò, Davide Lorino, Roberta Rosignoli, Mario Valiani

Scene e costumi Guido Fiorato

Musiche originali Mimosa Campironi

Luci Emiliano Pona

Assistente alla regia Irene Pagano | assistente scene e costumi Anna Varaldo
Capo macchinista Giovanni Coppola
Capo elettricista Daniela Gullo | sarta Debora Pino
Direttore dell’allestimento Tommaso Checcucci
Realizzazione scena Laboratorio Scenografia Pesaro

Ufficio stampa Elisa Sirianni | foto di scena Ilaria Costanzo I riprese video Lorenzo Marianeschi
Segreteria di produzione Sara Bruni | responsabile di produzione Monica Paperetti

una produzioneTeatri di Pistoia – Centro di Produzione Teatrale

Salvatore Bucolo


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